The (im)possibility of a Gesamtkunstwerk

Conferenza di Barry Russell e Prof. Tony Harris su pratiche musicali e nuovi possibili scenari nel campo della community music

13 giugno 2018, ore 17

Auditorium, Conservatorio Vincenzo Bellini, Via Squarcialupo 45, Palermo

La conferenza fa parte della serie di eventi che accompagnano e precedono il progetto “Beni Confiscati: Architettura, Ideologia e Performance” (16 giugno – 4 novembre 2018), a cura di Valentina Sansone.

Da oltre vent’anni, i musicisti britannici Barry Russell e Tony Harris lavorano con le comunità per favorire azioni creative in cui tutti i partecipanti sono in grado di contribuire, ispirandosi a pratiche artistiche molteplici.

A partire dal volume “The Legacy of Cornelius Cardew” (Routledge 2013) e dal nuovo libro di Barry Russell “Everything We Do Is Music” (Edition Peters 2016), la conferenza analizza tecniche e strategie che permettono a pratiche artistiche differenti di ispirarsi, influenzarsi e fondersi, attraverso un processo che è in parte sperimentazione e in parte performance.

La conferenza prepara e accompagna un gruppo di studenti del Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini” al workshop concepito da Russell e Harris per Magazzino Brancaccio: un invito a esplorare le modalità di creazione e sviluppo di un progetto organico che dimostra come la musica, il movimento, le parole e le arti visive sono legate e interdipendenti: un contemporaneo Gesamtkunstwerk.

Barry Russell è un compositore, esecutore e animatore inglese, specializzato nella creazione di spettacoli partecipativi su larga scala con persone di tutte le età.
Tony Harris è un musicista, accademico ed educatore, e Dean dell’Istituto di musica contemporanea (ICMP), Londra.
Conferenza di Barry Russell e Prof. Tony Harris, Auditorium, Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini”, 13 giugno 2018 Palermo.

Workshop su Open Data e Monitoraggio Civico

15 – 20 marzo 2018
Liceo delle Scienze Umane e Linguistico Danilo Dolci, Palermo

Il laboratorio fa parte della serie di eventi che accompagnano e precedono il progetto “Beni Confiscati: Architettura, Ideologia e Performance” (16 giugno-4 novembre 2018), a cura di Valentina Sansone.

 

Il worskhop su Open Data e Monitoraggio Civico al Liceo Danilo Dolci è condotto da Andrea Borruso (Confiscati Bene), con la partecipazione di un gruppo di venti studenti coordinati dal docente Ferdinando Siringo.
Dal 15 al 20 marzo, il gruppo del Liceo di Brancaccio ha lavorato a un caso di monitoraggio civico con l’utilizzo di strumenti digitali per la ricerca sul territorio. A partire dal complesso che ospita l’istituto scolastico palermitano, una vera e propria indagine giornalistica a cura degli studenti si è allargata a tutto il quartiere e ha visto la realizzazione di un blog dedicato, con testi, mappe, notizie, foto e dati dell’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati.
La ricerca degli studenti ha prodotto una campagna di comunicazione (#Tivogliobene) e una lettera aperta alle autorità, per l’accesso e il riutilizzo del magazzino antistante l’istituto scolastico, chiuso da quasi vent’anni.

Il 16 aprile 2018, a conclusione del workshop, gli studenti hanno presentato i risultati della loro ricerca durante un evento pubblico, in Skype call con il Liceo Scientifico Statale Donatelli Pascal di Milano. L’incontro tra le due scuole è concepito come un momento di scambio, che ha offerto agli studenti di due città diverse uno spazio di conoscenza, un laboratorio didattico, un percorso di scoperta e riflessione sulle grandi sfide della contemporaneità.

In collaborazione con “Scuola di Cittadinanza Europea”, una proposta della Fondazione Feltrinelli e “6 Festival dei beni confiscati alle mafie di Milano”.
Il Liceo delle Scienze Umane e Linguistico Danilo Dolci si trova nel quartiere Brancaccio, nella periferia est di Palermo. Dal 2000, la scuola ha sede in un bene confiscato (confisca Ienna).
Andrea Borruso è co-fondatore di Confiscati Bene. Geomatico, si occupa di rilevamento e trattamento informatico di dati relativi alla Terra e all’ambiente. È presidente di onData, associazione per la promozione della trasparenza e della cultura dei dati attraverso le competenze digitali e il giornalismo investigativo.
Confiscati Bene è un progetto partecipativo per favorire la trasparenza, il riuso e la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, attraverso la raccolta, l’analisi dei dati e il monitoraggio dei beni stessi. Alla sua costruzione e implementazione partecipano giornalisti, attivisti e tecnologi: ognuno di loro mette a disposizione la propria specifica competenza per rispondere ad alcune domande sullo stato e sulla gestione dei beni confiscati in Italia alla criminalità organizzata: Quanti sono? Dove sono? Quanto valgono? Come vengono riutilizzati?http://www.confiscatibene.it/it

Workshop su Open Data e Monitoraggio Civico, a cura di Andrea Borruso. Liceo Danilo Dolci, Palermo, 15-20 marzo 2018. Foto: Magazzino Brancaccio.

Scena 1: La Casa

Performance di Teatro Giornale e dibattito sullʼemergenza dei senzacasa a Palermo

Domenica 5 marzo 2017, ore 18
Centro Salesiano Santa Chiara a Ballarò, Palermo

L’EVENTO FA PARTE DELLA SERIE DI EVENTI CHE ACCOMPAGNANO E PRECEDONO IL PROGETTO “BENI CONFISCATI: ARCHITETTURA, IDEOLOGIA E PERFORMANCE” (16 GIUGNO-4 NOVEMBRE 2018), A CURA DI VALENTINA SANSONE.

I beni confiscati alla criminalità organizzata e la loro gestione sono sempre più spesso al centro dei fatti di cronaca. Le vicende riportate sui giornali ci invitano a riflettere su una risorsa che la città non è ancora in grado di assimilare. Se destinati a un uso sociale, quali possono essere i benefici di una partecipazione collettiva di questo immenso patrimonio immobiliare?

La Regione Sicilia conta quasi il 50% dei beni confiscati in Italia. Secondo i dati pubblicati e aggiornati sul sito OpenRegio, la sola città di Palermo conta 1836 immobili e 145 aziende confiscati e destinati.

Il regolamento del Comune di Palermo prevede che i beni confiscati siano assegnati prioritariamente alle famiglie in emergenza abitativa. La mancanza di alloggi a Palermo, infatti, rappresenta da anni unʼurgenza che chiede di ridefinirne le modalità.

Nel 2002, un gruppo composto da famiglie senza fissa dimora, risposero allʼamministrazione comunale, che lamentava la mancanza di case per i senzatetto, con una proposta: utilizzare i beni immobili confiscati ai mafiosi.
A questa iniziativa seguì lʼoccupazione pacifica e simbolica della Cattedrale di Palermo da parte di 13 famiglie, che abitarono nella chiesa per circa un mese. Si trattava della seconda occupazione della Cattedrale, già avvenuta nel 1975 per le stesse motivazioni (altre ne seguirono nel 2006 e 2007). La proposta degli occupanti fu appoggiata dallʼallora Commissario governativo per i beni confiscati e, tra il 2003 e il 2005, si giunse allʼassegnazione temporanea di circa 120 alloggi.
Da questa esperienza nacque il Comitato di Lotta per La Casa 12 luglio, un movimento autonomo di cui uniche protagoniste sono le famiglie senza casa. La possibilità di utilizzare i beni confiscati attivò “un circolo virtuoso”, che restituì i beni dei criminali alla società grazie alla mobilitazione popolare. Altre organizzazioni in città si occupano oggi del problema abitativo, a titolo volontario e gratuito.

Dall’alto: Performance di Teatro Giornale (regia di Preziosa Salatino), con la partecipazione dei giovani allievi del Teatro Atlante; dibattito su legislazione, amministrazione e gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata con la partecipazione di professionisti e attivisti. Foto: Riccardo Culotta e Sergio Sanna.

Domenica 5 marzo, lʼevento pubblico presso il Centro Salesiano Santa Chiara si sviluppa a partire dal tema dellʼemergenza dei senzacasa, in relazione alla questione dei beni confiscati.
Dalle ore 18, nel corso di una performance di Teatro Giornale (con la regia di Preziosa Salatino e la partecipazione dei giovani allievi del Teatro Atlante), la lettura di testi, articoli e approfondimenti accompagna e stimola un dibattito sul tema dellʼincontro.
Il Teatro Giornale è un sistema introdotto dal regista teatrale, drammaturgo, teorico, scrittore e fondatore del Teatro dellʼOppresso, Augusto Boal in Brasile, a metà degli anni Sessanta. Consiste in una serie di tecniche messe a punto per trasformare le notizie dei quotidiani, articoli o testi informativi più in generale, in una scena teatrale.

Preziosa Salatino è co-fondatrice di Teatro Atlante a Palermo, lʼassociazione che lavora nellʼambito della ricerca e della produzione teatrale. È operatrice nazionale di Teatro dellʼOppresso e conduce corsi e seminari per bambini, educatori, insegnanti.
Il Centro Salesiano Santa Chiara, nel cuore del quartiere Albergheria a Ballarò, si occupa dellʼaccoglienza di migranti e di comunità migranti. Alla fine degli anni Ottanta, è stato il primo centro cittadino ad accogliere comunità e individui in situazioni di disagio, che hanno così trovato accoglienza a Palermo. Oggi, Santa Chiara è uno spazio aperto a diverse iniziative, tra queste: lʼAsilo; lʼOratorio, con il doposcuola e il sostegno scolastico; il Centro giovanile, con le attività sportive e ludiche; la scuola di italiano per stranieri, frequentata da 120 giovani. Il Centro, diretto da Don Enzo Volpe, è autofinanziato, grazie al lavoro dei numerosi volontari e al contributo dei suoi sostenitori.